mercoledì 7 dicembre 2011


UNO E CINQUANTA PER CENTO
PICCOLA  TASSA DI GRANDE VALORE

Sono poco meno di 200 miliardi di euro i capitali frutto di evasione o attività illecite scudati negli scorsi anni grazie a generosi condoni.
Il decreto Monti sottopone questi capitali a tassazione aggiuntiva di uno e cinquanta per cento, troppo poco a giudizio di tanti, anche in valore assoluto: soltanto 2,7 miliardi di entrate per lo Stato.
Certo l’imposizione avrebbe potuto essere più pesante (seppur col rischio incombente di ricorsi) ma  egualmente, al di là delle entrate immediate, ha un grande valore: nei fatti e non a parole esclude e
preclude futuri condoni.
Il contribuente infatti come può fidarsi e aderire a un condono col rischio che il fisco successivamente ne rimetta in discussione la validità?
Si invertono i termini della questione: i frequenti condoni alimentavano nei cittadini onesti sfiducia nello Stato, ora saranno i contribuenti infedeli a non avere più fiducia nei condoni.
Questo ovviamente da solo non basta a ridurre l’evasione, ma certo sottrae ai furbi un gradito strumento che data la sua ricorrenza periodica rendeva poco rischioso e quindi conveniente non pagare le tasse.

                                                                                   Stefano Osti

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