martedì 13 dicembre 2011



UN GIORNO QUALUNQUE


Stamattina ero alla COOP, in fila per il conto, davanti a me una signora, una figura minuta, anziana con indosso un cappotto che di inverni ne ha visti molti, ma dignitosa, aveva appoggiato sul piano della cassa la sua spesa: un sacchettino con due mele, un altro con quattro piccole patate, un cartoccio con qualche fetta di salume. La cassiera le dice il totale, € 2,47, lei prende da un portafoglio vecchio come lei l’unica banconota che contiene, 5 euro, raccoglie il resto,  mette i suoi acquisti in una borsa  consunta di stoffa e se ne va. Io mi sono sentita male, avrei voluto fare qualcosa e contemporaneamente non sapevo se era giusto o meno fare qualcosa. Porto con me questo senso di dolore, penso che questa donna non deve contare gli EURO, deve contare i CENTESIMI. Mi sento impotente ed arrabbiata a pensare quante persone come la signora che ho incontrato stanno contando le monetine e si chiedono se arriveranno a comperare qualcosa per il pranzo di domani. Inevitabile risentire con un gran fastidio la voce sgradevole di quel grand’uomo che è Berlusconi che dice “i ristoranti sono pieni” “gli italiani sono benestanti”, forse lui non è mai passato tra la gente comune, nelle strade che noi percorriamo tutti i giorni.

                                                                                Lina Da Ros

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