UN GIORNO QUALUNQUE
Stamattina ero alla COOP, in fila
per il conto, davanti a me una signora, una figura minuta, anziana con indosso
un cappotto che di inverni ne ha visti molti, ma dignitosa, aveva appoggiato
sul piano della cassa la sua spesa: un sacchettino con due mele, un altro con
quattro piccole patate, un cartoccio con qualche fetta di salume. La cassiera
le dice il totale, € 2,47, lei prende da un portafoglio vecchio come lei
l’unica banconota che contiene, 5 euro, raccoglie il resto, mette i suoi acquisti in una borsa consunta di stoffa e se ne va. Io mi sono
sentita male, avrei voluto fare qualcosa e contemporaneamente non sapevo se era
giusto o meno fare qualcosa. Porto con me questo senso di dolore, penso che
questa donna non deve contare gli EURO, deve contare i CENTESIMI. Mi sento impotente
ed arrabbiata a pensare quante persone come la signora che ho incontrato stanno
contando le monetine e si chiedono se arriveranno a comperare qualcosa per il
pranzo di domani. Inevitabile risentire con un gran fastidio la voce sgradevole
di quel grand’uomo che è Berlusconi che dice “i ristoranti sono pieni” “gli
italiani sono benestanti”, forse lui non è mai passato tra la gente comune,
nelle strade che noi percorriamo tutti i giorni.
Lina Da Ros
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