lunedì 19 dicembre 2011


Trasparenza, Glasnost

In tempi di profonda crisi della politica, del mondo che ruota intorno alla politica, abbiamo bisogno che chi ci rappresenta abbia comportamenti trasparenti. Amministrare la cosa pubblica significa scegliere di lavorare solo per il pubblico interesse, comunque per l’interesse generale. In nome della trasparenza sono state fatte vere e proprie rivoluzioni. “La luce del sole è il miglior disinfettante” scriveva Louis Brandeis. Tutti ricordiamo la Glasnost, la trasparenza di Michail Gorbacev e la rivoluzione che seppe determinare. Oggi esistono varie organizzazioni internazionali che promuovono la trasparenza nella vita pubblica. Tra queste l’Open Governement Data Camp, un’organizzazione internazionale che punta a rendere disponibili ai cittadini i dati d’interesse pubblico, tra questi in prima linea ci sono i dati della pubblica amministrazione.
Parole come trasparenza, partecipazione, collaborazione sono i capisaldi su cui si devono fondare le “nuove amministrazioni pubbliche”. A questo proposito Internet è uno strumento formidabile per rendere trasparenti e accessibili a tutti i luoghi dove si amministra la cosa pubblica.
Nei giorni scorsi sono stati pubblicati sul portale della Regione Emilia Romagna il quadro delle dichiarazioni dei redditi della Giunta e del Consiglio Regionale. Cosa analoga ha fatto il Comune di Bologna pubblicando le dichiarazioni dei redditi degli eletti e degli assessori, per la prima volta dall’insediamento dell’amministrazione Merola.
Sarebbe un bel segnale se cosa analoga fosse fatta anche da chi amministra il Comune di Sasso Marconi. La democrazia, la trasparenza della politica, oggi viaggiano anche sul web o comunque non ne possono fare a meno.


2 commenti:

  1. Comuni capoluogo di provincia, regioni ed amministrazioni provinciali sono oltre 10 anni che pubblicano i redditi degli eletti e degli assessori. Ha senso che ciò valga anche per chi amministra piccoli comuni? Certo che sì!
    Ma una vera battaglia per la trasparenza non dovrebbe riguardare solo i politici bensì tutti i cittadini.
    Se ricordate l'ex ministro Vincenzo Visco, responsabile delle Finanze, pubblicò sul sito dell’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni presentate nel 2006 e relative ai redditi del 2005, provincia per provincia. "Il 30 aprile 2008 intervenne il Garante per la Privacy e l’agenzia fu costretta a cancellare dal proprio sito quegli elenchi. Ma nel frattempo, molti navigatori su Internet avevano già provveduto ad acquisire i file che così finirono ai giornali, pronti a pubblicarli. Tutto proseguì sino ai primi di maggio, poi arrivò un nuovo veto. Però quei pochi giorni bastarono per far capire quali erano i contribuenti fedeli e quali no" [cit. Il Venerdì di Repubblica].
    Se ricordate, sempre in quell'occasione, Beppe Grillo (campione dell'antipolitica e del populismo) andò tutte le furie (forse perchè non gradiva fare sapere che il suo reddito era di oltre 4 milioni di euro) e dal suo blog lanciò un’invettiva contro la lista definendola 'colonna infame': "Follia, questa è una follia, chiunque può accedere senza essere identificato, mafia, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita hanno suggerito e Prodi, Visco, Padoa Schioppa hanno eseguito con la benedizione del centrosinistra unido che mai sera vencido'. Insomma, per Grillo “questa è follia. Dopo l’indulto che ha liberato le carceri questo ex governo di imbelli, presuntuosi e deficienti fornisce ai criminali le informazioni sul reddito e l’indirizzo di casa dei contribuenti. Pagare le tasse così è troppo pericoloso, meglio una condanna per evasione fiscale che una coltellata o un rapimento. Il rapporto fiscale è tra il privato cittadino e lo stato e tale deve rimanere'. Che fare adesso? “Una mail al prossimo ministro dell’Economia Giulio Tremonti perchè ristabilisca le regole della convivenza civile e blocchi l’accesso a chiunque di dati sensibili privati. Nei prossimi giorni cercherò di capire chi è l’ispiratore di questa schifezza. È giusto che tutti lo vengano a sapere e che risponda delle eventuali conseguenze" [cit. La Repubblica].
    In coclusione, se vogliamo fare un'operazione seria e veramente trasparente, rendiamo visibili tutti i redditi degli italiani.

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