lunedì 12 dicembre 2011

OGGI SCIOPERO GENERALE UNITARIO, tranne che a Bologna


Dopo anni di conflitti tra CGIL CISL e UIL oggi si è finalmente registrata una pagina positiva nel mondo del sindacato confederale. Uno sciopero di tre ore unitario per chiedere profondi cambiamenti alla manovra economica del Governo Monti.
Di questa giornata vogliamo sottolineare alcuni elementi:
1- Il berlusconismo e l’antiberlusconismo erano riusciti a dividere il mondo dei lavoratori in modo a tratti drammatico. Tali divisioni non hanno un solo responsabile, ma vanno ripartite tra i vari contendenti, nessuno escluso. Un dato però è certo, tali divisioni non hanno aiutato i lavoratori e le loro tutele, non hanno fatto maturare le condizioni per affrontare le nuove sfide che un mercato del lavoro globale impone.
2- In questa giornata finalmente ciascuno torna a fare ciò che dovrebbe: i partiti fanno i partiti, i sindacati fanno i sindacati. Sembra una cosa banale e scontata, ma non lo è per nulla. Il nostro paese è purtroppo abituato alla commistione dei ruoli degli uni e degli altri: sindacati e partiti che fungevano da “cinghia di trasmissione”del consenso gli uni degli altri.
3- Laddove il rapporto sindacato-partito era storicamente più forte, più consolidato, maggiori sono oggi le sofferenze e le contraddizioni. In particolare la CGIL in questi anni ha percorso una strada spesso solitaria che l’ha portata a inseguire la sua Federazione dei Metalmeccanici su terreni radicali. La pagina unitaria di oggi può riportarla in un contesto più propositivo, meno pregiudiziale. Può aiutarla a riprendere le distanze da un sindacalismo radicale che speravamo definitivamente abbandonato alla storia del secolo scorso.
4- Bologna, grazie alla sua storia, vive queste contraddizioni in modo ancora più aspro. A Bologna, ricorderete, non si è potuto celebrare l’ultimo primo maggio perché la CGIL aveva occupato tutte le piazze, impedendo così l’accesso alle altre organizzazioni sindacali; a Bologna la radicalizzazione dello scontro è stata negli ultimi anni al suo apice; a Bologna si sono scritte alcune pagine sindacali non proprio edificanti. Così oggi a Bologna la CGIL ha deciso di continuare a essere sola. Perché lo abbia fatto, sarebbe difficile da spiegare. Altri lo faranno e speriamo che abbiano argomenti convincenti. A noi preme solo evidenziare come quest’ulteriore pagina di divisione sindacale non aiuti Bologna.

                                                                                                      Luciano Russo

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