martedì 14 febbraio 2012


….. noi che abbiamo visto Genova

Quell’ espressione un po’ così di noi che abbiamo visto Genova.
Non so se ricordo bene i versi della canzone e  conosco Genova solo come turista, ma il risultato delle primarie per la scelta del candidato sindaco non mi ha sorpreso e tantomeno rattristato.
Non mi unisco al coro dei tanti che sentenziano (spesso con malcelata soddisfazione) la sconfitta del partito democratico.
Semplicemente occorre abituarsi al fatto che in primarie aperte e che mettano al nastro di partenza più candidati in condizioni di sostanziale parità, gli iscritti e gli elettori possono liberamente e consapevolmente scegliere (magari anche sbagliando) il candidato che pensano interpreti meglio i loro bisogni e le loro speranze.
In piccole realtà o in presenza di solida e diffusa capacità organizzativa è stato talvolta possibile agevolare il successo di un candidato prescelto, ma questo non mi pare in sintonia con lo spirito e la motivazione politica delle primarie.
Accantonando nostalgie fuori tempo e fuori luogo per il candidato unico il tema vero è cosa fare affinchè persone di valore avvertano che vale la pena rendersi disponibili e impegnarsi in prima persona in un progetto partecipato a servizio della propria città.

Stefano Osti   

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