….. noi che abbiamo visto
Genova
Quell’ espressione un po’
così di noi che abbiamo visto Genova.
Non so se ricordo bene i
versi della canzone e conosco Genova
solo come turista, ma il risultato delle primarie per la scelta del candidato
sindaco non mi ha sorpreso e tantomeno rattristato.
Non mi unisco al coro dei
tanti che sentenziano (spesso con malcelata soddisfazione) la sconfitta del
partito democratico.
Semplicemente occorre
abituarsi al fatto che in primarie aperte e che mettano al nastro di partenza
più candidati in condizioni di sostanziale parità, gli iscritti e gli elettori
possono liberamente e consapevolmente scegliere (magari anche sbagliando) il
candidato che pensano interpreti meglio i loro bisogni e le loro speranze.
In piccole realtà o in
presenza di solida e diffusa capacità organizzativa è stato talvolta possibile
agevolare il successo di un candidato prescelto, ma questo non mi pare in
sintonia con lo spirito e la motivazione politica delle primarie.
Accantonando nostalgie fuori
tempo e fuori luogo per il candidato unico il tema vero è cosa fare affinchè
persone di valore avvertano che vale la pena rendersi disponibili e impegnarsi
in prima persona in un progetto partecipato a servizio della propria città.
Stefano Osti
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