La buona educazione, anche in
politica…
In questi giorni il livello della concitazione politica a
Sasso Marconi si è notevolmente alzato. L’opposizione in Consiglio Comunale ha
chiesto le dimissioni di almeno due membri della Giunta, lanciando accuse che, se
provate, potrebbero avere anche pesanti conseguenze e non soltanto politiche.
Sin qui però niente di strano: che l’opposizione faccia
l’opposizione è fisiologico in ogni democrazia. Ciò che invece ci pare
“patologico”sono i toni che a volte sono usati per replicare e rispondere. Infatti,
sembra si faccia una fatica enorme a separare i fatti, le questioni, dalle
persone che li sollevano. Le repliche non sono quasi mai puntuali, oggettive,
volte a spiegare e legittimare un certo comportamento; molto spesso invece
vanno direttamente a colpire, a tratti in modo basso e volgare, l’avversario
politico che ha sollevato questa o quella questione.
Siffatto modo di “rispondere”nasconde molto spesso pochezza
di argomenti e una forte “arroganza” nella gestione della cosa pubblica.
Si tratta della stessa “pseudo cultura giornalistica” passata
col nome di “metodo Boffo”. Molti ricordano il Direttore di “Avvenire” Boffo
che per aver sollevato alcune questioni riguardanti il Primo Ministro fu
seppellito d’improperi, di accuse personali, di minacce che lo costrinsero alle
dimissioni. Si tratta di quella altrettanto singolare interpretazione della
democrazia che dice: i cittadini mi hanno eletto per questo rispondo solo a
loro del mio operato.
Quindi chi amministra pro tempore sia trasparente e chiaro;
spieghi senza stancarsi ogni atto, ogni comportamento, ogni scelta. Solo così
sarà credibile e i cittadini avranno la certezza che non ha nulla da
nascondere.
L.R.
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