Niente sarà come prima di Monti...
Questa frase la sentiamo pronunciare sempre più spesso da esponenti politici di primo piano, anche di opposti schieramenti. La pronunciano sempre più speso uomini del PD, esponenti del Terzo Polo, dirigenti del PdL. Il dubbio che si intendano cose diverse è certamente possibile, ma proviamo comunque a fare delle ipotesi, ad azzardare possibili significati.
Il Segretario del PdL Alfano sembra determinato a sostenere che l'alleanza con la Lega, nelle prossime elezioni amministrative, “vedrà passare i titoli di coda”. Perché, appunto, sostenere o non sostenere Monti diventa il discrimine anche per le prossime alleanze politiche. Il cosiddetto Terzo Polo sembra riconoscersi pienamente nel Governo Monti.
Il discorso si fa complesso per quanto riguarda il Centro Sinistra. Il PD ha salutato con grande entusiasmo la caduta del Governo Berlusconi e con altrettanto entusiasmo ha sostenuto i primi mesi di Monti. Poi si sono aperti alcuni distinguo, alcune piccole prese di distanza. Sembra, la parte maggioritaria del PD, voler continuare l'improbabile alleanza con IdV e Sel, quell'alleanza che è stata “immortalata” nella famosa foto di Vasto: Bersani, Vendola, Di Pietro. Ma com'è possibile sostenere il Governo Monti e stringere al contempo alleanze con chi ne è massimo oppositore parlamentare? Può chi ha accettato, “per il bene dell'Italia”, di imporre pesanti sacrifici agli italiani, ritrovarsi alleato con chi lavora ogni giorno perché il Governo Monti cada?
Sostenere o non sostenere Monti è davvero un vallo che separa e allontana sempre più le forze politiche e le rende inconciliabili tra loro per un futuro prossimo.
l.r.
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