sabato 17 marzo 2012


IRVIN STONE – Il tormento e l’estasi
Il romanzo di Michelangelo

Non sempre le biografie sanno rendere vivi i personaggi che raccontano, raramente ce li fanno sentire “compagni di viaggio”. Irving Stone, nel suo “Il tormento e l’estasi” è riuscito a raccontare il genio di Michelangelo Buonarroti come la storia di un essere umano a cui il destino chiese di immaginare e dipingere “Il Giudizio universale”.
Pubblicato per la prima volta nel 1961, ristampato più volte in Italia dalla Casa Editrice Corbaccio, è un volume ampio e affascinante sulla vita di Michelangelo Buonarroti.
Una storia romanzata, come si diceva un tempo, della vita e del percorso creativo di uno dei più grandi artisti di ogni tempo.
Stone ripercorre l’intera vita di Michelangelo da quando tredicenne iniziò a frequentare la bottega del Ghirlandaio, alla sua morte a Roma mentre la Basilica di San Pietro “spingeva sempre più in alto le sue gigantesche colonne, i suoi archi e le sue facciate”. Una storia, come lui stesso scrive, “che si fonda su una documentazione raccolta in parecchi anni di soggiorno e di ricerche a Firenze, Roma, Carrara e Bologna”.
Una vita intera, quella di Buonarroti, dedicata, immersa nel desiderio di scolpire, di estrarre dal marmo l’anima della pietra, l’anima della natura. Una vita incuneata nel cuore vivo del Rinascimento italiano, vissuta al servizio di Lorenzo il Magnifico e d’innumerevoli signori e di tanti papi.
Vi si racconta del rapporto filiale avuto con Lorenzo il Magnifico, forse il più grande mecenate di quel tempo, che aveva fatto di Palazzo Vecchio e Firenze una grande accademia, con le migliori menti di artisti, scrittori, poeti, ingegni. Tra quelle insigni figure viene “formato”Michelangelo e trova la sua via artistica.
Il Rinascimento italiano, al tempo di Michelangelo, è stato una stagione unica, senza pari per l’arte. Mai tanti artisti e di così eccelsa levatura si sono concentrati in uno spazio così breve, uno spazio che univa tre grandi città: Bologna, Firenze e Roma.
Tutto il mondo conosce l’Italia per quegli anni, per quegli artisti, per quelle opere.
In quel tempo l’arte ha fatto grande l’Italia e l’ha posta nel cuore delle genti di tutto il mondo. Non c’è luogo del nostro emisfero, dove non sia giunta voce del Rinascimento italiano, dove non ve ne sia traccia o testimonianza.
Irving Stone, con la maestria del grande romanziere, ci racconta, attraverso la vita di Michelangelo, il tormento di una nazione e di un popolo unici al mondo, che devono ritrovare la “man che ubbidisce all’intelletto”:
“Non ha l’ottimo artista alcun concetto,
ch’un marmo solo in sé non circoscriva
col suo soverchio; e solo a quello arriva
la mano che ubbidisce all’intelletto.”
Michelangelo Buonarroti

l.r.

Nessun commento:

Posta un commento