IRVIN STONE
– Il tormento e l’estasi
Il romanzo
di Michelangelo
Non sempre le biografie sanno rendere vivi i personaggi che
raccontano, raramente ce li fanno sentire “compagni di viaggio”. Irving Stone,
nel suo “Il tormento e l’estasi” è riuscito a raccontare il genio di
Michelangelo Buonarroti come la storia di un essere umano a cui il destino chiese
di immaginare e dipingere “Il Giudizio universale”.
Pubblicato per la prima volta nel 1961, ristampato più volte
in Italia dalla Casa Editrice Corbaccio, è un volume ampio e affascinante sulla
vita di Michelangelo Buonarroti.
Una storia romanzata, come si diceva un tempo, della vita e
del percorso creativo di uno dei più grandi artisti di ogni tempo.
Stone ripercorre l’intera vita di Michelangelo da quando tredicenne
iniziò a frequentare la bottega del Ghirlandaio, alla sua morte a Roma mentre
la Basilica di San Pietro “spingeva sempre più in alto le sue gigantesche
colonne, i suoi archi e le sue facciate”. Una storia, come lui stesso scrive,
“che si fonda su una documentazione raccolta in parecchi anni di soggiorno e di
ricerche a Firenze, Roma, Carrara e Bologna”.
Una vita intera, quella di Buonarroti, dedicata, immersa nel
desiderio di scolpire, di estrarre dal marmo l’anima della pietra, l’anima
della natura. Una vita incuneata nel cuore vivo del Rinascimento italiano,
vissuta al servizio di Lorenzo il Magnifico e d’innumerevoli signori e di tanti
papi.
Vi si racconta del rapporto filiale avuto con Lorenzo il
Magnifico, forse il più grande mecenate di quel tempo, che aveva fatto di
Palazzo Vecchio e Firenze una grande accademia, con le migliori menti di
artisti, scrittori, poeti, ingegni. Tra quelle insigni figure viene
“formato”Michelangelo e trova la sua via artistica.
Il Rinascimento italiano, al tempo di Michelangelo, è stato
una stagione unica, senza pari per l’arte. Mai tanti artisti e di così eccelsa
levatura si sono concentrati in uno spazio così breve, uno spazio che univa tre
grandi città: Bologna, Firenze e Roma.
Tutto il mondo conosce l’Italia per quegli anni, per quegli
artisti, per quelle opere.
In quel tempo l’arte ha fatto grande l’Italia e l’ha posta
nel cuore delle genti di tutto il mondo. Non c’è luogo del nostro emisfero,
dove non sia giunta voce del Rinascimento italiano, dove non ve ne sia traccia
o testimonianza.
Irving Stone, con la maestria del grande romanziere, ci
racconta, attraverso la vita di Michelangelo, il tormento di una nazione e di
un popolo unici al mondo, che devono ritrovare la “man che ubbidisce
all’intelletto”:
“Non ha l’ottimo artista alcun
concetto,
ch’un marmo solo in sé non
circoscriva
col suo soverchio; e solo a quello
arriva
la mano che ubbidisce
all’intelletto.”
Michelangelo
Buonarroti
l.r.
Nessun commento:
Posta un commento