L’ASSOCIAZIONE FRATERNITAS 2003
“Ragazzi, datemi una mano…”. Con una frase iniziata così, pronunziata da Marco ad una delle tante feste
di compleanno ebbe inizio l’idea di
formare una associazione anche per aiutare progetti del CEFA a sostegno dello
sviluppo nel terzo mondo.
Eravamo in un periodo delicato in cui era iniziato il
dibattito sulla immigrazione e sui suoi
effetti, e numerosi erano i moniti di Papa Wojtyla contro la guerra. Parecchi cattolici mettevano la bandiera della
pace alle finestre, ma anche nelle nostre discussioni emergeva la necessità di
andare oltre i segni e fare qualcosa di concreto.
Don Tonino accolse favorevolmente e incoraggiò l’iniziativa,
ne suggerì il nome (fraternitas = solidarietà)
e mise a disposizione le strutture parrocchiali (la sede è in Parrocchia).
Così partì l’attività dell’associazione nata in Parrocchia,
traendo origine da principi cristiani, ma aperta a tutti, perché la solidariètà
è un sentimento umano di cui nessuno ha l’esclusiva.L’associazione coinvolge circa
un centinaio di persone (iscritti e simpatizzanti) che diventano anche 250 in
occasione di certi eventi tipo cena sociale.
Col CEFA (comitato europeo per la formazione e sviluppo
agricolo) che ha sede a Bologna sotto la direzione di Marco, di origini familiari
Pontecchiesi, abbiamo operato e stiamo operando in Tanzania (Africa, reddito
pro capite di un dollaro al giorno) con iniziative di sponsorizzazione di progetti
nella città e provincia di Njombe che possiamo così riassumere:
-Realizzazione dell’acquedotto per la fornitura di acqua
potabile al costruendo caseificio.
-Estensione dell’acquedotto al sobborgo di Melize, con
fontane sulla strada.
-Acquisto dei locale per la vendita di latticini nel centro
di Njombe.
-Fornitura di latte ai bambini delle scuole di Njombe, perché
molti bambini fanno solo un pasto al
giorno, e anche per promuovere il consumo di latte nella zona.
La collaborazione col CEFA non ha escluso comunque ulteriori
iniziative assieme ad altre associazioni ( tsunami (Aifo), i ragazzi di
Bucarest, riacho grande in Brasile (missionarie dell’Immacolata).
Il reperimento dei fondi per le iniziative suindicate è
avvenuto e avviene con:
-Attività di collaborazione con altri enti o associazione
(tipo la gestione del parcheggio alla fiera di Pontecchio)
-Cene sociali e/o cene particolari (tipo cene medioevali)
-Serate musicali, commedie etc.
-Iscrizioni annuali (10€/anno).
-Offerte di privati/imprese
-Partecipazione da parte dell’Amministrazione Comunale alla
sponsorizzazione dei progetti.
Attualmente l’ associazione eroga per le iniziative succitate
circa 20.000 Euro all’anno.
Ci rendiamo conto che tale somma rappresenta una goccia nel
mare dei bisogni/necessità del terzo mondo, ma riteniamo utile e doveroso
essere presenti.
La realizzazione dei progetti è possibile solo grazie al
sostegno di tante persone che riconoscono la necessità e il dovere di ridurre
il divario abissale delle condizioni economiche fra nord e sud del mondo e che
non vi può essere pace senza un minimo di giustizia ( soprattutto sociale ed
economica).
I progetti tendono a migliorare le condizioni economiche e sociali
oltre a rendere autonome nel loro paese le popolazioni povere del terzo mondo,
con evidenti possibili benefici anche al tema dell’immigrazione di massa
difficile da gestire per le proporzioni che essa ha assunto.
Ma vale la pena di ricordare (senza pretesa di insegnare niente a nessuno, )
le motivazioni cristiane che si possono trarre da molti passi del Vangelo, in
particolare si può citare “….avevo fame e mi avete dato da mangiare,
avevo sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito….”.Quando
mai? Quando l’avete fatto a loro,
l’avete fatto a me.
- NJombe provincia, 400000 abitanti di cui 100000 bambini in
età scolare
“Ragazzi, dateci, diamoci una mano…”
Ciao , e BUON NATALE !!!
Antonio
e Alfeo
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