mercoledì 23 novembre 2011


L’ASSOCIAZIONE FRATERNITAS 2003

“Ragazzi, datemi una mano…”. Con una frase iniziata così,  pronunziata da Marco ad una delle tante feste di compleanno  ebbe inizio l’idea di formare una associazione anche per aiutare progetti del CEFA a sostegno dello sviluppo nel terzo mondo.
Eravamo in un periodo delicato in cui era iniziato il dibattito  sulla immigrazione e sui suoi effetti, e numerosi erano i moniti di Papa Wojtyla  contro la guerra.  Parecchi cattolici mettevano la bandiera della pace alle finestre, ma anche nelle nostre discussioni emergeva la necessità di andare oltre i segni e fare qualcosa di concreto.
Don Tonino accolse favorevolmente e incoraggiò l’iniziativa, ne suggerì il nome (fraternitas =  solidarietà) e mise a disposizione le strutture parrocchiali (la sede è in Parrocchia).
Così partì l’attività dell’associazione nata in Parrocchia, traendo origine da principi cristiani, ma aperta a tutti, perché la solidariètà è un sentimento umano di cui nessuno ha l’esclusiva.L’associazione coinvolge circa un centinaio di persone (iscritti e simpatizzanti) che diventano anche 250 in occasione di certi eventi tipo cena sociale.
Col CEFA (comitato europeo per la formazione e sviluppo agricolo) che ha sede a Bologna sotto la direzione di Marco, di origini familiari Pontecchiesi, abbiamo operato e stiamo operando in Tanzania (Africa, reddito pro capite di un dollaro al giorno) con iniziative di sponsorizzazione di progetti nella città e provincia di Njombe che possiamo così riassumere:
-Realizzazione dell’acquedotto per la fornitura di acqua potabile al costruendo caseificio.
-Estensione dell’acquedotto al sobborgo di Melize, con fontane sulla strada.
-Acquisto dei locale per la vendita di latticini nel centro di Njombe.
-Fornitura di latte ai bambini delle scuole di Njombe, perché molti bambini fanno  solo un pasto al giorno, e anche per promuovere il consumo di latte nella zona.
La collaborazione col CEFA non ha escluso comunque ulteriori iniziative assieme ad altre associazioni ( tsunami (Aifo), i ragazzi di Bucarest, riacho grande in Brasile (missionarie dell’Immacolata).
Il reperimento dei fondi per le iniziative suindicate è avvenuto e avviene con:
-Attività di collaborazione con altri enti o associazione (tipo la gestione del parcheggio alla fiera di Pontecchio)
-Cene sociali e/o cene particolari (tipo cene medioevali)
-Serate musicali, commedie etc.
-Iscrizioni annuali (10€/anno).
-Offerte di privati/imprese
-Partecipazione da parte dell’Amministrazione Comunale alla sponsorizzazione dei progetti.
Attualmente l’ associazione eroga per le iniziative succitate circa 20.000 Euro all’anno.
Ci rendiamo conto che tale somma rappresenta una goccia nel mare dei bisogni/necessità del terzo mondo, ma riteniamo utile e doveroso essere presenti.
La realizzazione dei progetti è possibile solo grazie al sostegno di tante persone che riconoscono la necessità e il dovere di ridurre il divario abissale delle condizioni economiche fra nord e sud del mondo e che non vi può essere pace senza un minimo di giustizia ( soprattutto sociale ed economica).
I progetti tendono a migliorare le condizioni economiche e sociali oltre a rendere autonome nel loro paese le popolazioni povere del terzo mondo, con evidenti possibili benefici anche al tema dell’immigrazione di massa difficile da gestire per le proporzioni che essa ha assunto.
Ma vale la pena di ricordare  (senza pretesa di insegnare niente a nessuno, ) le motivazioni cristiane che si possono trarre da molti passi del Vangelo, in particolare  si può citare  “….avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito….”.Quando mai?  Quando l’avete fatto a loro, l’avete fatto a me.
- NJombe provincia, 400000 abitanti di cui 100000 bambini in età scolare
“Ragazzi, dateci, diamoci una mano…” 
Ciao ,  e  BUON NATALE !!!
                                                                                              Antonio e Alfeo
                                                          
                        

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