Come sono andate le recenti elezioni amministrative?
Non per semplificare (o banalizzare) i risultati, ma alcune questioni sembrano chiare:
1- Molti italiani non sono andati a votare. Molti, anzi moltissimi. Qualcuno dice oltre 1/3. Si trattava di elezioni amministrative, quelle che solitamente registrano percentuali alte di partecipazione.
2- Tutti i partiti rappresentati in Parlamento hanno subito flessioni nel loro elettorato; chi ha visto dimezzare i propri consensi, chi ha perso percentuali preoccupanti di elettori. Nel generale crollo di consensi, qualche partito, certamente il Partito Democratico, ha perso meno degli altri.
3- Vincere semplicemente perché gli avversari, peraltro divisi, dimezzano il loro consenso, assomiglia a una vittoria “agrodolce”. Certamente non si tratta di una vittoria che dà certezze per le prossime elezioni politiche.
4- In pochi mesi le “stime elettorali” sono state travolte: il PDL, dopo Berlusconi, senza Berlusconi, sembra implodere. Questo fatto è certamente destinato ad avere conseguenze nel prossimo futuro politico italiano.
5- La Lega aveva deciso di andare da sola alle Elezioni Amministrative per “conquistare” il Nord, per misurarsi senza l’alleanza col PDL, per dare una spallata al Governo Monti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: tranne Verona, nel resto del Nord la Lega sembra politicamente quasi irrilevante. Saranno stati gli scandali del “cerchio magico”, ma non c’è dubbio che la Lega rischia il capolinea.
6- L’unica altra certezza delle recenti elezioni amministrative è la vittoria della lista Cinque stelle e del Deus ex machina Beppe Grillo.
Questi sono alcuni dati, difficilmente contestabili, che si possono evincere dalla tornata elettorale. Sono messaggi che gli elettori, i cittadini italiani hanno mandato alla classe politica. Comprendere, analizzare a fondo, fare propri questi messaggi senza pregiudizi, significa ridare un valore alla politica, preparare veramente una stagione nuova per l’Italia.
l.r.
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